La tessitura a mano ha radici storiche molto profonde, che sfociano molto spesso nel mito. La preziosità della tessitura risiede nel "racconto" che opera nei confronti della storia dei Paesi nei quali é praticata, definendo un'attività innanzitutto culturale.
Oltre al fascino indiscusso che si lega alla creazione, la tessitura rappresenta, poi, un'attività artigianale apprezzata, da cui deriva una possibile realtà economica.
In questo contesto si colloca Artelaio.
Il progetto Artelaio nasce a Creazzo per iniziativa di Giovanni Ariot, laureato in ingegneria meccanica a Padova.
Ha iniziato a lavorare come assistente universitario presso l'Istituto di Macchine di quella Università, successivamente ha lavorato presso una fabbrica di pompe, e quindi come progettista presso una ditta che produceva gru per autocarri.
Nel 1975 sua sorella decise di procurarsi un telaio per tessitura a mano, ma sembrava che in Italia fosse pressoché impossibile reperirne uno e i costi di importazione dall'estero erano proibitivi, così chiese a suo fratello di costruirle un telaio per tessere a mano.
In principio l’ingegnere si oppose alla richiesta ritenendola frutto di una passione momentanea, ma nell'autunno dell'anno successivo un incidente lo costrinse a due mesi di assenza dal lavoro. Non riuscendo a stare “con le mani in mano”, si accinse a costruire il telaio che la sorella tanto desiderava, pur non avendo la minima idea di come dovesse essere fatto.
Sul dizionario di ingegneria del Perucca (UTET) alla voce 'telaio per tessitura a mano' trovò, però, uno schema che mostrava il percorso che il filato deve compiere per essere trasformato in tessuto con l’inserimento della trama.
Così, attorno a quello schema disegnò una struttura che permettesse le varie operazioni descritte.
Poiché egli ha sempre amato il lavoro manuale, aveva già le macchine e il materiale necessario alla realizzazione: il telaio fu così costruito e risultò perfettamente funzionante.
Qualche amica della sorella chiese di poterne avere uno uguale, nel contempo cominciavano ad arrivare altre richieste in risposta ad una inserzione comparsa tra i piccoli annunci di una rivista femminile.
Così nel 1978 l'Ing. Ariot si licenziò dalla ditta dove lavorava e fondò "Artelaio", una ditta che produceva all'inizio un unico modello di telaio per tessitura a mano, da 85 cm a 4 licci.
Da allora molti telai per produzioni tessili artigianali e molti atri modelli sono usciti dalla testa e dalle mani dell’ingegnere ed, anno dopo anno, Artelaio si affermava sempre più come riferimento per i telai in legno per tessitura a mano in Italia.
Nel 2010 l’ingegnere decide a malincuore di cedere l’attività e ritirarsi. Subentra, così la ditta Tessilmarket di Biella, già fornitore di Artelaio per alcuni accessori. Tessilmarket trasferisce l’intera attività nella sua sede di Biella, allestisce un laboratorio ed una divisione Artelaio per continuare la storia di questi telai per tessitura a mano, ormai conosciuti ed apprezzati dalle tessitrici e tessitori italiani.
Sempre in stretta collaborazione con l’ingegnere Ariot inizia, quindi, la seconda giovinezza di ARTELAIO.